PAOLO CAMPAGNALE

The Uncensored Library
Minecraft come portavoce del diritto all'informazione

In ogni società della storia è sempre esistita un’autorità che si è elevata a “garante della verità”. Monarchi e gran sacerdoti prima, capi di Stato e partiti politici poi: organi molto influenti che filtravano le notizie e ne controllavano la diffusione, dando vita a forme di totalitarismo ideologico più o meno dure.
L’avvento di Internet nella seconda metà del Novecento ha segnato una svolta epocale permettendo a miliardi di persone di allargare i propri orizzonti e di scegliere autonomamente le fonti con cui ricostruire ogni nuova notizia.

Tuttavia, in molti Paesi la libertà di espressione e d’informazione è ancora un’utopia. Quasi metà della popolazione mondiale vive sotto un regime totalitario che controlla i social media per manipolare l’opinione pubblica con il potente mezzo della disinformazione.
Contro questi abusi si è alzata la voce di Reporters Without Borders (RSF), una delle più grandi ONG in difesa della libertà d’informazione, che da ormai 35 anni supporta numerose iniziative sociali come la fondazione dell’unica stazione radio indipendente in Eritrea, nel 2009 o, più recentemente, la formazione di giornalisti e bloggers indipendenti in Siria.


Libertà di stampa secondo il 2020 World Press Freedom Index di Reporter Without Borders
Fonte: Wikipedia | Immagine di dominio pubblico
Licenza: CC-BY-SA-3.0-DE
Autore: NordNordWest

Una delle più grandi intuizioni dell’organizzazione è stata quella di sfruttare i videogiochi per far arrivare il suo messaggio al maggior numero possibile di persone, specialmente tra i giovani. Un gioco in particolare ha destato la loro attenzione: Marcus “Notch” Persson, videogioco di tipo sandbox, nato dalla mente di Minecraft nel 2009 e ad oggi il più venduto di sempre.

Minecraft deve la sua fortuna alla struttura semplice e allo stesso tempo geniale: in un generatore procedurale di mondi, il giocatore non ha un obiettivo prefissato e può costruire da sé la propria storia oppure sfruttare mod e mappe programmate dalla vivacissima community internazionale.

Il gioco, privo di trama, obiettivi o anche solo di una morale finale non è stato visto come una minaccia da molti di quei governi autoritari sopracitati e Reporters Without Borders ha deciso di sfruttare questa circostanza per aggirare la censura. È così che il 12 Marzo 2020, proclamato “World Day Against Cyber Censorship”, è stato annunciato il progetto “The Uncensored Library”: un server di Minecraft dove videogiocatori da tutto il mondo possono leggere articoli e libri che sono stati censurati per motivi politici.


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Ingresso della Biblioteca, veduta 1
Fonte: The Uncensored Library - Press kit

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Ingresso della Biblioteca, veduta 2
Fonte: The Uncensored Library - Press kit

I giornalisti dell’ONG raccolgono quotidianamente nuovo materiale da ricaricare su questo server sotto forma di libri interagibili dagli utenti, i quali possono anche scambiarsi opinioni e discutere su una chat pubblica all’interno di una gigantesca biblioteca in stile Neoclassico. Progettata dallo studio di design BlockWorks, sotto la supervisione della RSF, la struttura presenta gli spazi divisi in sei ali, ciascuna caratterizzata da una scultura rappresentativa della lotta per la verità e accessibile da un disimpegno centrale sormontato da una vistosa cupola.

Un’ala è interamente dedicata all’associazione stessa mentre le altre a cinque Stati in cui la libertà di stampa è maggiormente perseguitata: Russia, Messico, Egitto, Arabia Saudita e Vietnam, anche se la mappa è in continua espansione per censire e catalogare nuovi scritti provenienti da ogni parte del mondo.

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Interno della cupola
Fonte: The Uncensored Library - Press kit

Il progetto “The Uncensored Library” è un esempio di come la digitalizzazione dell’informazione possa avvenire anche attraverso medium atipici quali i videogiochi, che possono veicolare messaggi così importanti in modo interattivo e divertente.



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"Freedom of information is the freedom that allows you to verify the existence of all the other freedoms."

"La libertà di informazione è la libertà che ti consente di verificare l'esistenza di tutte le altre libertà."

Win Tin
Giornalista birmano (1929 - 2014)

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Fonte dell'immagine di copertina: The Uncensored Library - Press kit

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