MATTEO AVAGNINA

Le tecnologie
videoludiche

Immersività secondo me è la parola che meglio rappresenta i videogiochi odierni e di questo vi voglio parlare. Questa sensazione non è dovuta solo all’aspetto grafico, le storie emozionanti e le colonne sonore avvolgenti ( tema trattato più nello specifico in questo post: Due anime: cinema e videogiochi), ma dallo sviluppo di accessori esterni più o meno complessi.

Si parte infatti dal volante e dalla pedaliera, che se usate con titoli prettamente incentrati sulle competizioni automobilistiche, sono capaci oggigiorno di restituire il feedback della forza necessaria per manovrare dovuta alla velocità e alle condizioni dell’asfalto. Molto più sofisticate sono invece le strutture simili alle cellule di protezione delle auto da corsa che simulano, attraverso numerosi motori, i cordoli, le asperità del tracciato e le “sportellate” degli avversari facendo deviare o sobbalzare la struttura stessa, rendendo la sensazione dell’esperienza dal vivo.

Personalmente ho provato uno dei primi volanti con pedaliera della playstation 3, e già al tempo fu una rivoluzione per me poter gareggiare online senza il controller. La sensazione non era ovviamente paragonabile alle condizioni di guida reali, sia per la qualità costruttiva che per le tecnologie utilizzate al tempo, ma in ogni caso mi aveva veramente soddisfatto.

Visore Realtà aumentata
Fonte: Flickr | sese_87

Volante da Gaming
Fonte: Flick | Anthony Stone - amsfoto


Su altre applicazioni videocamere e controller, attraverso sensori integrati, permettono l’implementazione del movimento simulato del giocatore, ad esempio nel baseball, tennis o nella boxe. Questa Tecnologia ha rivoluzionato la visione iniziale dei videogiochi una volta centrata sulla stazionarietà del giocatore che muoveva unicamente delle leve e premeva dei tasti.

Ma l’innovazione tecnologica fortunatamente non è ancora finita, ci sono i visori a realtà aumentata, che permettono di far esplorare un mondo virtuale circostante, rimanendo nella propria stanza, avendo una grande libertà nei movimenti. Incredibili sono inoltre i prototipi in grado di rendere l’esperienza videoludica quasi reale al 100%. Si tratta di tute, chiamate Teslasuit con sensori aptici, che rilasciano scariche elettriche facendo sentire a chi le indossa il peso del corpo quando si sale su scale verticali oppure, ovviamente simulato, quello che potrebbe essere il dolore derivato dall’impatto di un proiettile. La tuta è equipaggiata anche con sensori per il “Motion Capture” rendendoci protagonisti del gioco. Questa tecnologia però necessita in ogni caso dei controller e del visore a realtà aumentata e questi costi limitano di molto l’accesso al pubblico.


Kinect
Fonte: Matteo Avagnina


Fonte: Flick | Marco Verch Professional Photographer and Speaker

Il VR è necessario anche per “KAT-VR”, piattaforma che permette a chi la usa di correre, abbassarsi e saltare, trasmettendo questi dati come se fossero generati premendo il tasto corrispettivo. L’unione di queste tecnologie creerebbe una immersione completa nel gioco con la possibilità di eseguire tutte le azioni volute e di sentirne le reazioni esterne.

Il futuro videoludico prospera in quanto queste tecnologie sono già state realizzate, ma il loro costo e ancora eccessivo, tuttavia con il progressivo miglioramento delle prestazioni hardware e software nulla è impossibile. Magari un giorno, si arriverà anche alla realizzazione del ponte ad ologrammi di “STAR TRECK”. Dispositivo che ci permetterebbe di ricreare in forma solida ogni scena e personaggi, reali o di fantasia, rendendoci protagonisti a 360° del gioco che abbiamo scelto di avviare, potendo interagire completamente in situazioni anche molto pericolose con la tranquillità e la sicurezza delle mura domestiche.

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Fonte dell'immagine di copertina: Flickr
Autore: Paolo Rosa