ANDREA COMBERIATI

Incagliato nella rete
la mia vita con internet

Ciao a tutti, mi chiamo Andrea Comberiati e sono uno studente del primo anno di Ingegneria Elettronica al Politecnico di Torino.

Come si può dedurre dal titolo, state per scoprire la mia prima esperienza con Internet che, ad essere onesti, è stata abbastanza tardiva.

Dovete infatti sapere che i miei genitori sono cresciuti senza la Rete e non hanno mai ritenuto necessario il suo utilizzo. Al contrario, oggi, Internet è diventato parte integrante delle nostre vite e non riuscirei ad immaginare come sarebbe cambiata la mia vita senza. Probabilmente non sarei nemmeno qui a scrivere questo post.

Ma non perdiamoci in ulteriori chiacchiere e cominciamo!

I primi passi

Fin da piccolo ho avuto una grande passione per il disegno. Seppur non fossi per nulla bravo, stendere del colore su un pezzo di carta mi faceva stare bene. Ed è così tutt’ora, anche se adesso, per via degli studi, ho molto meno tempo a disposizione rispetto a prima da dedicare al disegno. Come forse avete intuito, le mie prime ricerche su Internet ruotavano tutte intorno al mondo dell’illustrazione.

Il primo computer arrivò a casa quando avevo circa otto anni. Non potevo utilizzarlo molto, un po’ per prevenzione da parte dei miei genitori nei miei confronti, un po’ perché era connesso ad internet tramite una chiavetta della TIM a traffico limitato, soluzione non ottimale se si vuole fare un utilizzo prolungato dei servizi Internet.

L’utilizzo che ne facevo, come avrete capito, era molto blando. Internet non era uno strumento così essenziale per me e, all’epoca, non aveva molto da offrire a un bambino cresciuto lontano dal mondo digitale e ignaro di quali potessero essere le enormi potenzialità del web.

Internet per me era solo un grande catalogo di reference per i miei disegni, dove potevo trovare tutti i personaggi dei miei cartoni preferiti.


Raffigurazione di Goku, dall'anime DragonBall Z.
Andrea Comberiati, 2010

Ritratto di una donna in stile stampa giapponese.
Andrea Comberiati, 2019.

Se sei incuriosito e vuoi vedere altri disegni, dalla mia infanzia fino ad oggi, clicca qui.

Internet e la scuola

Crescendo e dovendo adattarmi alle nuove circostanze in cui mi ero trovato avendo iniziato la scuola, ho provato ad approcciarmi ad internet in modo diverso. Tuttavia il mio era un utilizzo ancora poco consapevole: non sapevo infatti come muovermi e finivo spesso con l’incagliarmi nella Rete.

C’è da dire però che nel fare copia e incolla dei contenuti presi dal web per le ricerche scolastiche non mi batteva nessuno. Se solo fosse stato possibile, penso che nella selezione avrei incluso persino la barra delle applicazioni di Windows 7.

Internet non faceva proprio per me, si discostava troppo dai miei interessi. In questo periodo si stava invece sviluppando la mia passione per i videogiochi. Per un ragazzo è sicuramente più allettante il mondo fatto di divertimento offerto dai videogiochi, che non quello fatto di conoscenza e sapere offerto dal web.


Ratchet & Clank, uno dei videogiochi della mia infanzia.
Fonte: Flickr | Jocelyn

Interfaccia di Wikipedia di qualche anno fa.
Fonte: Flickr | Ruben Schade

Di conseguenza, durante questo periodo, la mia consapevolezza riguardo all'utilizzo di Internet non è aumentata e non sono stato proprio un cittadino di Internet modello. Mi sono ritrovato invece a subire un' "atrofizzazione del cervello", in quanto la morale che colsi fu: “su Internet c’è tutto, basta fare copia e incolla”.

Oggi, guardando al passato, la morale che ho tratto è diversa e per spiegarvela vi affido alle parole, sicuramente più esplicative, di Italo Svevo in La coscienza di Zeno.


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“Ma l'occhialuto uomo, invece, inventa gli ordigni fuori del suo corpo e se c'è stata salute e nobiltà in chi li inventò, quasi sempre manca in chi li usa. Gli ordigni si comperano, si vendono e si rubano e l'uomo diventa sempre più furbo e più debole. Anzi si capisce che la sua furbizia cresce in proporzione della sua debolezza. I primi suoi ordigni parevano prolungazioni del suo braccio e non potevano essere efficaci che per la forza dello stesso, ma, oramai, l'ordigno non ha più alcuna relazione con l'arto. Ed è l'ordigno che crea la malattia con l'abbandono della legge che fu su tutta la terra la creatrice.”

Italo Svevo
La coscienza di Zeno, 1923

Conclusione

In questi ultimi anni ho imparato ad apprezzare e ad utilizzare meglio gli strumenti offerti da Internet. Il fatto che voi possiate leggere queste mie parole attraverso uno schermo, anche grazie al corso di Rivoluzione Digitale che sto frequentando, ne è la prova.

Il web è per me, oggi, la mappa da esplorare del mio nuovo videogioco preferito, una nuova tela da riempire.

Probabilmente, se tornassi indietro, farei le stesse scelte: non rimpiango di essermi approcciato ad internet così tardi. Proprio come per guidare la macchina serve prendere la patente, anche prima di navigare sul web sarebbe bene prendere una sorta di patente del web, perché gli incidenti possono capitare tanto nella rete stradale quanto lungo le fitte e molto più affollate reti di Internet.


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Fonte immagine di copertina: Flickr | AUM OR